Esito della residenza artistica del Collettivo Genet presso Villa Angaran San Giuseppe e il Parco Nord.


Descrizione: Sconfinamenti è un’indagine sui margini mobili di un luogo in trasformazione. Come semi portati altrove, come sentieri che emergono o spariscono, esploriamo ciò che migra, cresce, si mescola. Ombre e macchie diventano tracce dell’indefinito: non rappresentano la realtà, ma offrono appigli per immaginare altri mondi, altri modi di stare.

Biografie:
Chiara Filippin
Illustratrice, vive e lavora a Bassano del Grappa (VI). Ha trovato nel disegno e nella pittura la propria voce, nei fili e nei tessuti il proprio sentire. Ama mescolare tecniche diverse e sperimentare materiali nuovi, con l’attitudine di chi si diverte a trasformare tutto ciò che ha tra le mani in qualcosa di personale. Utilizza colori che non affaticano lo sguardo, perché l’accessibilità visiva è parte integrante della sua poetica. Il corpo umano è al centro della sua ricerca, come presenza che si osserva, si interroga e si reimmagina. Disegna ciò che le manca, abbandona ciò che conosce troppo bene, e continua a cercare nuovi modi per dire — o disfare — le cose.

Sara Guarracino
Membro di Infraordinario, lavora come fotografa editoriale di food, lifestyle e cerimonia. Da sempre appassionata di Illustrazione e narrazione visiva, integra disegno e fotografia nei propri progetti personali, concentrando la propria attenzione sul circostante quotidiano.
 Stratificando tecniche analogiche e digitali, esplora il confine che si trova tra ciò che viene percepito come normale e quello che viene riconosciuto come speciale, cercando di mettere in discussione gerarchie di significato e di restituire nel proprio lavoro l’importanza della leggerezza e del tempo lento. Il suo interesse ruota attorno alla sostenibilità, alle relazioni che si costruiscono all’interno di un gruppo e al modo in cui l’ambiente e il contesto possono promuoverne il benessere. Vive e lavora a Parma.

Sara Lando
Vive e lavora a Bassano del Grappa (VI). Il suo lavoro esplora l’identità, i confini tra ciò che è reale e ciò che è immaginato e il modo in cui la memoria si deteriora e si rimodella con il passare del tempo. Utilizza tecniche miste che includono la fotografia, l’illustrazione, il collage ed elementi tridimensionali e materici. È interessata alla collaborazione con partner artistici non umani e al concetto di autorialità diffusa.
 Le tecniche che utilizza derivano da una curiosità giocosa e dall’interazione diretta con l’oggetto ed esplorano la degradazione dell’immagine e il concetto di creazione come conseguenza della distruzione fisica di un oggetto.